Dott.Michael Gold, MD, Dott. David J. Goldberg, MD, JD, Dott. Mark Nestor, MD, PhD Journal of Cosmetic Dermatology, Settembre 2017, Volume 16, 3° Edizione
Sommario Il trattamento dell acne, in particolare se grave, rimane per i dermatologi una grande sfida. Le terapie comprendono retinoidi, antibiotici, ormoni, luci, laser e varie combinazioni di queste modalità. L’acne è attualmente considerata una condizione cronica, piuttosto che adolescenziale. Il trattamento appropriato dipende dal paziente e dalla gravità della malattia. Lo scopo di questo studio era quello di rivedere le terapie attuali per acne di tutti i livelli di gravità e di presentare il laser da 1064nm e 650 microsecondi per il trattamento dell’acne.
1 | INTRODUZIONE L’acne vulgaris è la ragione più frequente, per cui le persone si rivolgono al dermatologo.1 L’acne colpisce dall’85 al 90% degli adolecenti,2 bambini tra i 7 e 12 anni,3 adulti, uomini e donne, comprese le persone di colore.4,5 Tra gli adulti che hanno l’acne, il 64% ha da 20 a 30 anni, e il 43% da 30 a 40. La sua presenza è maggiore tra le donne rispetto agli uomini.6–8 Gollnick et al.9 e la Global Alliance to Improve Outcomes in Acne10 hanno suggerito che l’acne debba essere considerata una malattia cronica piuttosto che un semplice disturbo autolimitante degli adolescenti”. Questa asserzione si basa sulle caratteristiche note di una malattia cronica: Lunga durata, ricorrenza o ricaduta, comparsa lenta o eventi acuti ed effetti negativi sulla qualità della vita. L’acne persiste in età adulta anche fino al 50% dei pazienti interessati e ha conseguenze negative, come ansia e depressione, isolamento sociale, cicatrici e iperpigmentazione persistente.10 2 | PATOGENESI DELL’ACNE L’acne è una malattia multifattoriale dell’unità pilosebacea. Quattro sono i fattori patogeni a cui si attribuisce lo sviluppo delle lesioni da acne: Sovrapproduzione di sebo legata agli androgeni, colonizzazione del dotto pilosebaceo da parte del propionibacterium acnes, cheratinizzazione abnorme del follicolo e secrezione di mediatori infiammatori nella pelle.8 Il primo stadio è lo sviluppo di un microcomedone nell’unità pilosebacea. Si tratta di un tappo, che si forma a causa dell’aumento di produzione di sebo e di cheratinociti che rivestono il follicolo del pelo. Il risultato dell’accumulo di sebo e di cheratinociti è la formazione di comedoni visibili, più grandi. Nello stesso tempo, il P.acnes colonizza il dotto pilosebaceo, attivando il rilascio di mediatori infiammatori nel tessuto circostante ed una risposta da parte delle cellule immunocompetenti, contribuendo ulteriormente allo sviluppo di comedoni.8,11 L’acne si presenta più frequentemente sul viso, sul collo, sulla schiena e sul petto, tutte zone con molte unità pilosebacee.12,13
3 | TRATTAMENTO DELL’ACNE Le tradizionali monoterapie per l’acne, lieve o moderata, sono i retinoidi topici e gli agenti antimicrobici, come gli antibiotici e il perossido di benzoile (BPO).
3.1 | I Retinoids Members of the Global Alliance10 dichiarano che occorrerebbe considerare i retinoidi come base del trattamento di tutti i pazienti sofferenti di acne, tranne quelli con la forma più grave della malattia. I retinoidi topici, ad esempio tretinoina, tazarotene, adapalene, aiutano a normalizzare la differenziazione abnorme e
Gold M, Goldberg DJ, Nestor MS. Attuali trattamenti dell’acne: Farmaci, luci, laser e un nuovo laser Nd:YAG da 1064nm a 650 microsecondi. J Cosmet Dermatol. 2017;16:303–318. https://doi.org/10.1111/jocd.12367